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I F I U T A R E L E S C H E D E
Gli
elettori non potranno esprimere preferenze sui candidati e le varie
liste elettorali sono rigide perché, nel caso in cui un Partito
ottenga due seggi, risulteranno eletti i primi due in lista,
solitamente due estranei al nostro territorio. Questo metodo
elettorale è ancor più penalizzante per i cittadini, che non
avranno rappresentanti locali in Parlamento e vedranno svanire anche
quelle poche risorse, precedentemente riconosciute agli Enti della
propria Regione, Provincia e Comune, perché saranno destinate alle
zone di provenienza dei neo-eletti. Non potremmo mai accettare un
affronto del genere, solo per spirito di appartenenza partitica,
perché sarebbe come tradire i propri concittadini, cioè coloro che
lavorano e continuano a fare sacrifici per sopravvivere nel proprio
paese d'origine.
La scelta dei parlamentari imposta attraverso i giochetti politici delle segreterie di partito presenti all'appuntamento elettorale è una grave offesa arrecata all'elettore, oltre ad essere una scelta antidemocratica ed incostituzionale. Nella XVIII disposizione transitoria e finale della Costituzione sta scritto: “la Costituzione dovrà essere fedelmente osservata come legge fondamentale della Repubblica da tutti i cittadini, e dagli organi dello Stato”. Come può il Parlamento, in qualità di organo dello Stato, perseverare nel costringere gli elettori a votare con una legge elettorale che si scontra palesemente con gli artt. 56 e 58 della Costituzione, i quali prevedono elezioni a suffragio universale e diretto sia dei deputati e sia dei senatori?
E'
giunto il momento di dire “BASTA” a questa classe politica legata
ancora alla corruzione, alle mafie, all'arrivismo, ai conflitti
d'interesse, ad un sistema che danneggia la collettività perché non
riesce a tutelare la dignità del cittadino più debole, delle
famiglie più povere e, soprattutto, a risolvere la questione
allarmante del lavoro che viene sempre meno.
L'astensione
al voto è l'espressione sovrana che molti cittadini hanno scelto
perché non si sentono più rappresentati da nessuno, soprattutto da
coloro che continuano a fare promesse in vano. La circolare n.
19/2013 del Ministero dell'Interno tutela la sovranità degli
elettori che intendono astenersi completamente dal voto, rifiutando
tutte le schede e chiedendo al presidente del seggio di verbalizzare
le motivazioni del dissenso, in modo trasparente ed indicando le
proprie generalità. Si consiglia di presentare memoria scritta da
allegare al verbale, onde evitare di ostacolare le operazioni di
voto. Coloro che rifiutano la scheda non saranno conteggiati tra i
votanti della sezione elettorale
e non verranno considerati per la ripartizione dei premi di
maggioranza.